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Ricerche per Lidia: il femminismo nelle arti visive, nel corpo, nelle migrazioni, nella fantascienza, nel presente e futuro interspecie

A cura di Marta Cariello (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) e Serena Guarracino (Università degli Studi dell’Aquila)

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La scomparsa di una Maestra lascia sempre il senso di un dialogo interrotto, una tessitura sfilacciata, un ripiglino (il gioco di intrecci alla base di Staying with the Trouble di Donna Haraway) a cui sfugge una maglia. Senza sperare di colmare questo vuoto, ci sembra però necessario trasformarlo in uno spazio di ricerca e relazione, che permetta al dialogo di continuare, al ripiglino di mutare in nuove, straordinarie forme. Per questo, per il prossimo numero di de genere, invitiamo contributi che, nel solco profondo e prolifico della ricerca di Lidia Curti, esplorino i temi delle arti visive, del corpo, delle migrazioni, della fantascienza in chiave femminista, o xenofemminista. La ricerca della voce subalterna, femminile o queer, ha attraversato tutta l’opera di ricerca e scrittura di Lidia Curti, dai lavori sul teatro, la televisione e il cinema, alla ricerca sul corpo e/come scrittura, alle tracce narranti delle migranti, alla futurità femminile e sempre “altra”, fino allo sguardo al presente e al futuro interspecie, oltre i legami antropocenici. Il femminismo di Lidia Curti è la richiesta allə allievə, in ogni lettura, in ogni scrittura, in ogni tipo di testualità studiata, di “cercare sempre la donna”, dove “donna” non è mai stata una designazione meramente biologica bensì una posizionalità, una soggettivazione che pur con il passare delle epoche e le metamorfosi del pensiero non ha mai derogato all’agire politico, alla ricerca come forma di militanza. Il femminismo diventa così una chiave relazionale per leggere il mondo e stare al mondo, fuori dalle asimmetrie soggetto-oggetto, è apertura, pratica e comunità. Gli articoli che invitiamo a proporre non vorranno essere una celebrazione o un ricordo personale, ma una ricerca della “voce dell’altra”, la voce o il corpo queer, nella traccia lasciata da Lidia Curti, segno di penna aperto a continuare la scrittura. Abstract di 300 parole (in inglese, italiano o francese) devono essere inviati a: degenere.journal@gmail.com e in CC a: marta.cariello@unicampania.it e serena.guarracino@univaq.it, insieme ad un elenco di riferimenti bibliografici e una breve nota biografica. Per le linee guida per l’invio di una proposta ed altre informazioni controllate la nostra pagina con le linee guida.

Invio delle proposte: 30 luglio 2022

Invio degli articoli: 30 ottobre 2022